perchè il mare è salato?

perchè il mare è salato

Le diverse teorie sul motivo per il quale il mare è salato

A differenza della maggior parte dei laghi, i mari sono composti da una ricca percentuale di sale.

Nello specifico l’acqua del mare contiene circa il 77% di cloruro di sodio, ovvero il classico sale che viene usato in cucina.

Il mare viene definito salato proprio perché sentendo il suo sapore con il gusto si percepisce chiaramente il sentore del sale alimentare.

Negli secoli passati gli scienziati ritenevano che il sale del mare venisse trasportato dai fiumi insieme ai vari composti chimici presenti in esso.

Con il passare del tempo e accumulandosi sempre con maggiore frequenza avrebbero portato poi all’attuale livello.

Oggi, invece, dopo una più attenta analisi, si è capito che tutte le varie sostanze che si trovano nell’acqua del mare dipendano dai sedimenti dalle rocce, dai vari organismi viventi e dalle emissioni provocate dei vulcani.

Oltre a questi elementi viene anche presa in considerazione l’atmosfera che milioni di anni fa e più precisamente alle origini, avvolgeva l’intero Pianeta.

Naturalmente è chiaro che questa era totalmente diversa rispetto a quella che oggi viene sperimentata e modificata attraverso le numerose attività.

Nel passato infatti, la temperatura era particolarmente alta e questo permetteva alle diverse molecole e atomi di disperdersi facilmente nello spazio.

Per tali motivi, una teoria, sostiene che i sali che oggi ci sono nell’acqua del mare si possono essere generati quando i gradi sono poi scegli e hanno permesso ai vari elementi gassosi di addensarsi.

Le diversa salinità dei mari

I mari presenti in tutte le varie zone del mondo, hanno nel complesso una salinità completamente diversa fra loro e anche le temperature registrate negli stessi sono a dir poco differenti.

La concentrazione di sale non è neanche la stessa tra le varie zone dello stesso mare ed in particolar mondo è meno presente alla foce del fiume perché si viene a mescolare con l’acqua dolce mentre è più intensa nelle aree che si trovano a ridosso della superficie dell’acqua, in quanto l’evopazione avviene con maggiore intensità proprio nella parte esterna.

I mari così chiamati caldi tendono ad essere maggiormente soggetti all’evaporazione e quindi presentano una maggiore concentrazione di sale.

Proprio per questo motivo i mari che hanno delle temperature più alte vengono considerati i più salati.

In particolar modo, il Mar Rosso viene considerato il mare con la più alta concentrazione di sale con una percentuale di 40 su mille.

Per via di queste grandi quantità di cloruro di sodio, il Mar Rosso non riesce a consentire la vita ad alcun essere vivente fatta eccezione per alcuni microrganismi.

Il Golfo di Finlandia viene invece indicato come il mare meno salato, con solo 3,5 su mille mentre in Italia, il mar Adriatico viene definito maggiormente salato rispetto a quello Tirreno.

Facendo un calcolo totale però è stato messo in luce che in realtà solo il 35 per mille degli interi mari sono ad oggi saliti ma l’analisi potrebbe non rivelarsi esatta in quanto è stata fatta in alcuni momenti diversi e su punti differenti dei mari.

Nel corso degli anni infine, i mari tenderanno sempre di più a diventare salati per via del noto ciclo dell’acqua.